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Le pistole giocattolo anni 80

26 Ottobre 2014 , Scritto da Salvatore Con tag #napoli, #anni 80

Da piccolo volevo fare il commissario di polizia (mica il poliziotto semplice, sia chiaro che la megalomania inizia a manifestarsi da piccoli, come dice Bono degli U2).

Poi vabbè, non ho fatto nemmeno il militare perchè nel frattempo è stata abolita la leva obbligatoria, ma il pensiero almeno lo tenevo, e insieme al pensiero pure la fissazione delle pistole giocattolo, al punto che a casa avevo quasi la riproduzione dell'arsenale dei cutoliani.

Non so se avete notato sta cosa, ma negli anni 80-90 nei negozi di giocattoli si vedevano molte più pistole e fucili che adesso.

Una questione di pedagogia penso; però da piccolo mi ricordo che nel parco giù da me facevamo le battaglie con le pistole e i fucili finti (vabbè pure con le pietre e le fionde, ma questo me lo conservo per il prossimo post, insieme al mitico sparafasuli) e a parte qualcuno (che nella vita può sempre capitare di sbagliare) nessuno dei miei amichetti d'infanzia è diventato membro della Banda della Magliana o affiliato al clan dei Casalesi.

 

Le pistole giocattolo anni 80

Le mamme anni 80 ci facevano guardare Ken il Guerriero, Devilman, Mazinga Z Lamu (che non era violenta di suo, pure se Ataru Moroboshi abbuscava sempre) e a parte qualche caso sporadico nessuno di noi bimbi anni 80 è diventato un serial Killer. 

Invece adesso i bimbi non hanno le pistole che gli metti dentro la striscetta di colpi e spari come se fossi Mel Gibson in Arma Letale; così poi si fanno grandi, comprano la pistola vera e sterminano madre, padre, nonna ed eventuale cane da compagnia presente nel salotto.

Secondo me il problema è che gli adolescenti moderni non avendo avuto a che fare da piccoli con la violenza finta non riescono a capire quella vera e fanno le stronzate che a noi le nostre mamme impedivano a colpi di cucchiarella (ma pure questo è un fatto a parte che vi racconto la prossima volta).  

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