E' iniziato il 6 nazioni, che per chi non lo sapesse è il torneo internazionale di rugby più importante d'Europa. Il problema è questo: fino al 2000 era il Cinque Nazioni e partecipavano le cinque squadre migliori del Vecchio Continente ovvero Inghilterra, Francia, Scozia, Galles e Irlanda.

Poi chi sa per quale ragione decisero di ammettere l'Italia; che è come ammettere il Frosinone alla Champions League. Non è che i nostri atleti giochino male, anzi, alcuni sono anche di livello internazionale e giocano nei migliori campionati esteri.

Ma il livello è troppo differente e così noi italiani ci dobbiamo ritenere fortunati se ogni anno riusciamo a vincere almeno una partita (quasi sempre quella contro la Scozia, che ha come unico obiettivo quello di vincere contro l'Inghilterra).

Non è un caso se in 14 partecipazioni ci siamo presi 10 volte il cucchiaio di legno, ovvero il trofeo che assegnano alla squadra che arriva sesta classificata nel torneo (ho detto sesta, potevo dire ultima, ma almeno così non si nota che sesto=ultimo).

Però devo ammettere che il rugby come sport non è affatto inferiore al calcio, anzi. Già il fatto che usano la tecnologia in campo tranquillamente li rende decisamente migliori; consideriamo poi che fino ad oggi non ho mai visto un rugbista simulare un fallo.

Le mazzate se le danno, e se le danno pure pesanti, ma mai qualcuno di loro si è buttato a terra per finta come un Totti qualsiasi appena toccato da un avversario.

Vi sembra poco? Provate voi a prendervi un placcaggio da Sebastien Chabal e poi vediamo se riuscite a tornare in piedi.

Vi lascio con un aforisma di Oscar Wilde, mica uno a caso.

"Il rugby è il modo migliore per tenere trenta energumeni lontano dal centro".

Oscar Wilde

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Il 6 Nazioni