La pucundria del napoletano quando piove
E' innegabile che il napoletano non è geneticamente preparato per i giorni di pioggia. Bastano due minuti di temporale per rovinarci la giornata, paralizzare la città e trasformarci da personaggi simpatici e allegri in serial killer.
E' è proprio un fatto di evoluzione Darwiniana (tiè tiè, che pezzo di cultura sprecato): non siamo mentalmente programmati per mantenere l'ombrello e per vestirci in modo adeguato all'evento climatico in questione.
Già basta pensare che noi siamo abituati a gesticolare quando parliamo. Con una mano occupata per mantenere l'ombrello non ci riusciamo bene; e andiamo principalmente vestiti a maniche corte (pure in inverno a 0 gradi, piumino, sciarpa, cappellino di lana sopra la maglietta, perchè tanto poi entri in casa o nel locale e dentro fa caldo) e questa fa inevitabilmente a pugni con il fatto che se piove devi andare vestito non dico con l'impermeabile, ma almeno con un giubbettino a manica lunga.
Poi considerate che il nostro passatempo preferito è passare le giornate a Via Caracciolo: se piove come si fa? Oltre al problema della pioggia c'è quello delle onde che sbattono sugli scogli e ti schizzano l'acqua salata addosso che si azzecca sui vestiti.
E Via Mezzocannone che è tutta pavimentata a pietra lavica? Quando piove si scivola e invece di prenderti il caffè a Piazza del Gesù finisce che devi andare all'Annunziata a farti mettere i punti perchè ti sei spaccato la testa.
E tralasciamo volutamente il fatto che bastano 30 secondi di pioggia per trasformare le strade di Napoli nei canali di Venezia. E quando succede il guidatore napoletano (che notoriamente non rispetta un segnale nemmeno se gli offri 50 euro) si "imballa" e inizia ad andare a 10km/h per scansare le pozzanghere come se dentro ci fosse la kriptonite e lui fosse superman.
E poi quando piove i mezzi pubblici (che pure nelle giornate limpide non sai mai se arrivano) scompaiono definitivamente dalle strade.Magari qualche pullman o qualche treno passa pure, ma ti piove in testa lo stesso e poi ci sta sempre qualche fenomeno che sente le puzze o che sta soffocando dal caldo e apre il finestrino mentre fuori sta facendo il diluvio universale.
Vi lascio con un pezzo di Pino Daniele, così, giusto per restare in tema.